Sullo Yoga…

Un articoletto a fondo pagina del giornale della mia città mi incuriosì. Annunciava che nel mese di settembre sarebbe iniziato un corso di yoga.
Era il lontano 1996 e lo yoga non era ancora “cosa” familiare. Anzi aveva un richiamo esotico e metteva nella gente quella diffidenza che generano le cose sconosciute e provenienti da luoghi lontani. Ma mi sortiva l’esatto contrario, mi attraeva e mi affascinava.
Mi iscrissi al primo corso e iniziai piano piano. Mi piacque subito praticare le asana, mi facevano star bene anche se all’inizio per me era come praticare una ginnastica diversa. Di solito non sono costante nelle cose che faccio, mi piace provarne molte ma sono poche quelle che proseguo nel tempo. Lo yoga è una di queste poche. Con gli anni e la pratica, lo yoga è diventato per me necessario; il mio corpo ne ha bisogno e la mente di più.
La maestra Manuela mi ha trasmesso tutto il suo amore per questo stile di vita, con piccoli gesti, brevi momenti di meditazione su cose a cui non badavo o che davo per scontate. La pratica, anno dopo anno, ha aumentato la mia consapevolezza sulla vita in sé e sul mio ruolo in questa vita. Consapevolezza che andava di pari passo all’ascolto del mio corpo e al loro rapporto inscindibile rapporto. Ci sono stati periodi di “stand by” in cui ho messo in secondo piano lo yoga, ma poi la sua mancanza è stata forte e il ritorno obbligatorio.
Lo yoga mi permette di approfondire la conoscenza del mio sé, di connettermi con la parte più profonda, di essere più presente nell’adesso, di rallentare il vortice dei miei pensieri e avere sprazzi di serenità e pace. La parte fisica è il mezzo con cui noi possiamo arrivare a comprendere cose che altrimenti non prenderemmo in considerazione. L’imprinting che Manuela mi ha lasciato è stato determinante. Negli anni ho praticato con altri insegnanti, ma nessuno di loro mi soddisfaceva pienamente, finché le coincidenze della vita mi hanno riportato alla mia maestra iniziale…
È stato un ritrovarsi con sentimenti nuovi e più affinità elettive. È stato un riscoprirsi con entusiasmo, con condivisione di idee ed interessi, con un’amicizia che si è strutturata ed è cresciuta nei tanti anni di frequentazione.
Credo che a questo punto posso dire che lo yoga è stato fondamentale per me, perché non è una pratica che inizia e finisce nelle ore del corso settimanale, è uno stile di vita che determina la tua mentalità, l’inclinazione delle scelte, dei propri interessi, delle letture, dell’attenzione alla propria alimentazione, insomma diventa parte integrante della vita di chi lo pratica con la consapevolezza. Per me è stata una lenta evoluzione negli anni, iniziata con la fiamma della curiosità, necessaria per ogni inizio, e che sta
continuando giorno per giorno, contribuendo ad essere una persona migliore, per me stessa e per tutti quelle persone che mi sono vicine e che incontrerò nel cammino della vita.
Grazie Manu
Namaste’ Beatrice